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    Incendio Aeroporto di Catania - Scrive ASTOI Confindustria

    Incendio Aeroporto di Catania - ASTOI scrive a SAC, ENAC e Regione Sicilia per richiedere soluzioni urgenti.

    A seguito degli importanti disagi provocati dalla chiusura per incendio dell’aeroporto di Catania, ASTOI Confindustria Viaggi ha inviato una lettera a SAC, ENAC e Regione Sicilia per richiedere soluzioni urgenti ed adeguate volte alla gestione dei disservizi ai passeggeri ed agli operatori turistici, derivanti dalla perdurante inagibilità del Terminal A e dalla complessiva riduzione della funzionalità dell’intero scalo Vincenzo Bellini.

     
    Gli Associati ASTOI lamentano carenza di informazioni certe sulle date di ripristino della piena operatività dello scalo e l’assenza di adeguate misurev di riprotezione in favore dei passeggeri costretti a raggiungere altri aeroporti della Regione Sicilia, o addirittura di altre Regioni limitrofe, con organizzazione e costi a carico degli operatori turistici, sebbene gli stessi non debbano farsene carico e non possano ulteriormente sopportare tali ingenti esborsi economici. 
     
    Come noto è il soggetto che non può garantire la prestazione - ovvero il decollo\atterraggio presso lo scalo per il quale il vettore ha ricevuto l’autorizzazione di volo - a doversi far carico degli oneri di riprotezione ed a nulla vale l’esimente dell’eventuale non imputabilità dell’evento. I Tour Operator, unitamente alle Compagnie Aeree, non possono e non debbono esser lasciati privi del necessario - e giuridicamente dovuto - ausilio degli Enti cui la lettera è diretta, volto ad approntare ogni rimedio utile affinché l’esecuzione del viaggio possa essere realizzata come da impegno contrattuale.
     
    ASTOI ha ricordato infine che i regolamenti aeroportuali - ai quali non fa eccezione quello della SAC - disciplinano puntualmente gli oneri della società di gestione aeroportuale prevedendo - tra le altre - la responsabilità di funzionamento dell’aeroporto nonché l’assicurazione dei necessari servizi di assistenza a terra per i passeggeri, tra cui non può certo rimanere escluso quello che preveda il trasferimento su strada tra uno scalo e l’altro, ove il primo sia inagibile ed i voli vengano dirottati sul secondo.